Privacy Policy Cookie Policy Reggio Calcio, un corso agli allenatori per ottimizzare il lavoro coi ragazzi. Gianluca Cavazzuti dell’Inter e lo psicologo Silvio Giannandrea hanno rispettivamente parlato di “Apprendimento nel calcio” e dei “Livelli di comunicazione”. Ricchissimo il dibattito finale | U.S. Reggio Calcio

C’erano tutti gli allenatori della Reggio Calcio, ma anche quelli affiliati, attraverso il progetto Scoolnet della Fides e della Virtus Mandrio al corso di aggiornamento tecnico organizzato da Fabio Mattioli, responsabile del Centro di formazione Inter presso la Reggio Calcio, che ha visto come relatori l’allenatore Gianluca Cavazzuti, responsabile dell’Inter del Centro di Formazione e lo psicologo dello sport Silvio Giannandrea.

Gli argomenti trattati dai due professionisti si sono basati soprattutto sugli aspetti psicologici e motivazionali, fondamentali in questo momento di lockdown sportivo, ma in questo senso sono stati analizzati anche aspetti tecnici finalizzati alla crescita individuale e collettiva del giovane calciatore.

Nella prima parte Gianluca Cavazzuti ha approfondito il tema “Apprendimento nel calcio”, evidenziando le varie dinamiche d’approccio, con l’esplorazione delle possibilità e delle potenzialità del calciatore che, anche nel contesto dell’ambiente in cui si si allena, deve trovare la soluzione migliore ai problemi complessi che l’allenatore deve sottoporgli. In questo contesto si è parlato anche dell’errore e della gestione dello stesso da parte dell’allenatore che deve eliminare l’accezione negativa, analizzando il problema dal punti di vista positivo, con la correzione finalizzata al miglioramento.

Tenere un ritmo elevato, valorizzare i duelli, avere ordine e disciplina, stimolare l’attenzione, strutturare l’attività, essere positivi ed energetici e divertirsi sono gli altri gli elementi fondamentali per un allenamento di qualità.Silvio Giannandrea ha invece parlato de “I livelli di comunicazione nel calcio”, partendo da un concetto fondamentale: occuparsi del ragazzo in tutti i suoi aspetti, dal momento in cui un giovane atleta viene inserito in un gruppo nuovo fino al vivere intensamente l’attività e il rapporto con gli altri; creare empatia e interesse nei confronti del ragazzo è fondamentale per facilitare la crescita dello stesso ed è questo il processo graduale che va seguito per creare quell’alchimia che permette a un gruppo di diventare squadra.

In questo contesto, ma anche in quello tecnico, si è poi analizzata l’importanza del divertimento, che risulta il primo feedback per capire se l’allenatore sta facendo un buon lavoro, visto che la motivazione è l’elemento principale che spinge i ragazzi a per fare sport.

“Pensiero ed emozioni, infatti, si integrano in armonia – spiega Giannandrea – mentre certe particolari emozioni, se vissute intensamente, si ricordano per il resto della vita”. Dulcis in fundo, si è poi analizzato anche come allenare il controllo dell’ansia, con riferimento al rapporto con l’arbitro durante la partita, grazie al quale si può decisamente migliorare la prestazione.

Al termine dell’esposizione è stata ricca la fase del dibattimento libero, che è durata oltre un’ora, a conferma dell’importanza dei contenuti proposti dai due relatori.